Sembra una domanda marzulliana quella con cui ho titolato in oggetto questa newsletter, forse persino banale se la affrontiamo come puro esercizio di razionalità.
Ma che succede alla nostra parte emotiva quando scegliamo che strada percorrere, chi ascoltare e a cosa puntare lo sguardo?
Nella storia dell'uomo, e fino ai nostri giorni, la ricerca della felicità è sempre stata il propulsore che muove i nostri passi. Ci ha portato a dare valore a salute, bellezza, denaro e potere, identificandoli come componenti di successo. In molti casi, i motivi che ci spingono a raggiungerla (spesso affannosamente) risiedono nell'aspettativa di felicità che queste cose, una volta ottenute, definiscano il nostro successo, e quindi il nostro essere felici.
Ogni giorno ci imbattiamo in storie ispirazionali di casi di successo che dovrebbero rivelarci un qualche ingrediente segreto che ci porti sulla loro stessa strada. Oggi viviamo una vita più lunga, abbiamo beni materiali che i nostri avi si sognavano, ma poco è cambiato nello stato collettivo di felicità e successo.
Viktor Frankl, uno psicologo austriaco, riassume così il concetto:
"Non puntare al successo, più lo cerchi e ne fai il tuo obiettivo, più ti sfuggirà. Perché non si può inseguire il successo, come neppure la felicità; deve essere... l'effetto secondario non intenzionale di quanto una persona si dedica a un'impresa più grande di lei".
Citandolo, Mihàly Chìksezentimihàlyi nel suo libro Flow esprime un pensiero altrettanto interessante:
"Il problema nasce quando le persone sono così concentrate su quello che vogliono ottenere da non riuscire più a ricavare piacere dal presente. È allora che si perde la possibilità di appagamento".
Dunque è il modo in cui percepiamo la nostra vita a influenzare il fatto che ci sentiamo bene oppure male. Mihàly parla di esperienza del flow come elemento che rende più soddisfacente l'attimo presente perché volto ad appagare un benessere interiore che va al di là di ciò che non possiamo controllare.
Abbiamo successo perché siamo felici, non siamo felici perché abbiamo successo.
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